Roma, 1900 – Forlì, 1975
Roberto De Cupis nasce a Roma nel 1900, ma la famiglia segue presto il padre nei suoi trasferimenti per lavoro prima a Parma, nel 1909, poi definitivamente a Forlì nel 1923.
De Cupis è chiamato al fronte nel 1918, e frequenta poi il Reale Istituto d’Arte di Parma, dove si diploma nel 1922 in Architettura e Scultura. Nel 1920 partecipa al concorso per il Monumento Ossario “IL FANTE” sul Monte San Michele, con l’architetto Gian Giuseppe Mancini; il progetto si classifica tra i primi cinque selezionati. Perfeziona nel frattempo la sua formazione frequentando lo studio di importanti artisti: oltre il Mancini, Adolfo Wildt, Adolfo De Carolis, Daniele de Strobel.
Comincia negli anni Venti una intensa produzione di ritratti celebrativi e privati, nonché di monumenti commemorativi (Monumento a Giuseppe Mazzini, 1922-1923), (Monumento ai caduti e Monumento votivo alle piccole vittime della strada di San Varano di Forlì, 1928), monumenti funerari per il cimitero di Forlimpopoli (Monumento Casadei, 1923) e di Forlì (busto di Luisa Tassinari, 1923; Monumento a Tina Ercolani, 1930; Monumento per la famiglia Bertaccini, 1932; Monumenti per le famiglie Orsi Mangelli, 1933 e 1939, Monumento per la famiglia de Cupis, 1937-38), nonché modelli per monumenti da collocare in Argentina e Brasile. Al 1925 risale la sua partecipazione al Concorso per il Monumento ai Caduti per Piazzale della Vittoria a Forlì, poi aggiudicato a Cesare Bazzani e Bernardino Boifava.
L’artista si impone in ambito locale per una notevole capacità tecnica, per un sicuro aggiornamento e una padronanza di diversi linguaggi stilistici, dal Liberty al Decò, fino al naturalismo novecentista. Caratteristica della sua attività è la singolare capacità di coniugare le sue doti progettuali di architetto e di designer a quelle di artista figurativo per una integrazione della decorazione e dell’arredo intesi ogni volta come organico completamento della linea e della forma dell’edificio. Ne sono testimonianza i progetti per la Casa del Consorzio delle Cooperative Forlivesi (1922-1923), lo scalone neo barocco di Palazzo Orsi Mangelli a Forlì (1930), i rilievi della Nuova Stazione Ferroviaria di Forlì (1927), la tomba per la famiglia Bonavita nel Cimitero di Forlì (1934-1940) e soprattutto la grande villa urbana per la propria famiglia a Forlì (1934-1935), concepita come grande testata di ingresso al centro storico da Via Giorgio Regnoli.
Agli anni 1930-1933 risale la sua collaborazione con l’architetto Cesare Bazzani per la direzione lavori della Casa del Mutilato di Forlì, dove realizza anche opere a rilievo sulla facciata e il portone in rame sbalzato; sempre con Bazzani lavora per il Palazzo delle poste di Forlì, dove progetta le inferriate, il grande cancello scorrevole e realizza rilievi per l’esterno e l’interno.
De Cupis interrompe bruscamente la sua attività scultorea monumentale nel 1938.
Nel dopoguerra è assunto dall’UNRRA CASAS per cui svolge le attività tecniche di collaudatore dei materiali e di direzione lavori per la costruzione di numerosi nuovi villaggi in Romagna e a Comacchio; alla professione affianca comunque una intensa produzione di pitture, grafiche e opere plastiche di piccole dimensioni, ad eccezione della progettazione del Monumento ai caduti di San Martino in Strada di Forlì, del 1965.
MSM
Bibliografia essenziale
Alberto Bondi, Flavia Bugani, Alvaro Lucchi, Roberto de Cupis. scultore, architetto e pittore, Tipografia Castrocarese snc, 2014, Forlì
Fondi
Eredi De Cupis, Forlì
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