MELANDRI PIETRO

/, M/MELANDRI PIETRO

MELANDRI PIETRO

Faenza, 1885 – 1976

Nel panorama della ceramica italiana del Novecento, Pietro Melandri occupa un ruolo di assoluto rilievo sia per inesauribile vena creativa sia per rara padronanza di un mezzo espressivo assurto, con lui, ai più alti vertici tecnici e artistici.
La sua prima formazione avviene, dal 1898, a Faenza nella bottega dei fratelli Minardi mentre frequenta i corsi serali della locale Scuola di Arti e Mestieri dove conosce Domenico Baccarini e le nuove leve dell’arte faentina (F.Nonni, E.Drei, D.Rambelli, G.Ugonia e G.Guerrini).
Nel 1905 lascia Faenza dove torna dopo il conflitto mondiale per aprire una bottega ceramica con Paolo Zoli ma il sodalizio si interrompe ben presto. Nel 1922 è direttore artistico della ditta Focaccia e Melandri, a seguito dell’acquisizione dei locali della ex fabbrica dei Fratelli Minardi da parte dell’industriale ravennate Umberto Focaccia.
Fino alla cessazione dell’attività della ditta Focaccia e Melandri, 1931, produce oggetti commerciali, imitazioni e, utilizzando sempre più la tecnica del lustro, originali vasi e ciotole in cui iniziano a dispiegarsi un ormai consolidato magistero tecnico e un decorativismo personale mai eccessivamente afflitto dalle voghe artistiche correnti. In questi anni continuano le collaborazioni con F.Nonni e inizia il rapporto con Gio’ Ponti.
I riconoscimenti non mancano (Esposizione di Venezia Lido del 1922, Prima Biennale delle Piccole Industrie e dell’Artigianato di Firenze del 1924, Seconda Biennale d’Arti Decorative di Monza del 1925, Exposition des Arts Décoratifs di Parigi del 1925) e si susseguono le mostre (Cenacolo Francesco Francia di Bologna nel 1928, Galleria Micheli di Milano nel 1928, Galleria Bardi di Milano nel 1930, Triennali di Milano). Nel 1929, Melandri termina il grande pannello murale Madonna del roseto per l’Ospedale Civile di Faenza, nel 1930 viene incaricato delle decorazioni pittoriche e ceramiche della Rocca delle Camminate, destinata a residenza estiva di Benito Mussolini. Anche Gabriele D’Annunzio, dal Vittoriale, gli commissiona oggetti da donare ai suoi ospiti.
Alla V Triennale di Milano del 1933 gli viene dedicata una mostra personale. Nel 1933 realizza Venere moderna per la pasticceria Motta di Milano, nel 1936 un pannello di circa sessanta metri quadrati e Perseo e la Medusa, per la Triennale di Milano, poi premiata alla Mostra delle Arti Decorative di Parigi. Realizza anche il grande pannello per il Teatro Eliseo di Roma raffigurante il Mito di Orfeo ed Euridice (1938), l’arredo ceramico della pasticceria Flamigni di Forlì (1939-40) e i pannelli per la Cassa di Risparmio di Imola (1942-43). Nel 1938, al Primo Concorso Nazionale della Ceramica di Faenza, ottiene il primo premio e bissa l’anno successivo con Angelo annunciante.
Nel dopoguerra la collaborazione con gli architetti si intensifica: decorazione del cinema Metropolitan di Bologna del 1948, pasticceria Zanarini di Bologna del 1948, pannelli e sculture per le navi da crociera Biancamano, il Conte Grande del 1949-50 e Giulio Cesare del 1951-52.
Gli anni Cinquanta proseguono con importanti commissioni: del 1956 sono i pannelli per l’Hotel Bauer di Venezia, il Monumento ai Caduti per la Libertà al Cimitero dell’Osservanza di Faenza, il pannello per la Cassa di Risparmio di Reggio Calabria. Del 1957-59 sono i pannelli per il bar dell’Albergo Roma di Bologna che sviluppano, su una superficie di circa quarantacinque metri quadrati, una fitta serie di motivi decorativi e figurativi e rappresentano la sua summa artistica.

(F.B.)

Bibliografia essenziale

Selezione di opere di Pietro Melandri,
a cura di Ennio Golfieri,
Faenza 1977

Pietro Melandri ceramista, pittore, plasticatore,
a cura di Ennio Golfieri,
Faenza 1979

Pietro Melandri (1885-1976),
a cura di E. Gaudenzi,
Faenza 2002

Fondi

Museo Internazionale delle Ceramiche,
Faenza

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2021-01-22T10:56:11+00:00agosto 4th, 2015|Artisti, M|