Chalkis (Grecia), 1934
Dopo aver appreso i primi rudimenti della tecnica ceramica da artigiani del paese natale, Panos Tsolakos partecipa nel 1958 alle esposizioni di Ostenda e di Gmunden e soggiorna per breve tempo a Parigi.
Insofferente del clima culturale greco, ottiene, nel 1960, una borsa di studio per l’Italia e si stabilisce a Faenza dove svolgerà tutta la sua attività successiva. Qui frequenta l’Istituto d’Arte per la Ceramica e lo studio di Carlo Zauli. Fin dai primi momenti individua nel grès il suo materiale di elezione instaurando rapporti anche con il neonato Laboratorio Pesaro di Nanni Valentini e Franco Bucci. Le tecniche di smaltatura con l’uso delle ceneri e la fiamma libera del forno contribuiscono all’apparire sulle sue sculture di fiammature, colature di smalti a grosso spessore e deformazioni che, tra riferimenti alla cultura estremo-orientale e all’espressionismo astratto americano, vengono accettate e considerate come qualificanti. Il fuoco non è, per Tsolakos, un elemento subordinato ma decisamente agente sul risultato estetico finale dell’opera.
Nel 1963 tiene una prima personale con oggetti in grès nella galleria “Architektoniki” di Atene e pubblica sui giornali greci vari articoli sulla ceramica. Nel 1964 partecipa per la prima volta al Concorso Internazionale per la Ceramica di Faenza e vince il secondo premio; nel 1968 si segnala a Cervia e a Vallauris.
Nel 1971 vince il Premio Faenza e il primo premio al Concorso Internazionale per la Ceramica di Gualdo Tadino.
Nel 1972 espone alla Biennale di Venezia.
Nello stesso anno entra in contatto con la nuova generazione degli architetti svizzeri e inizia una stretta collaborazione con l’architetto Alberto Finzi di Lugano con il quale realizza una serie di opere scultoree in ceramica, marmo e bronzo per diversi edifici di culto e un grande rilievo per un complesso scolastico a Massagno presso Lugano. Realizza gli arredi liturgici principali della cattedrale di Chiasso e colloca sue opere anche a Reinfeld, presso Basilea e in una chiesa del Lussemburgo. Dal 1972 collabora, per alcuni anni, con Ceramica Iris e progetta la serie di mattonelle da pavimento e rivestimento “Logos”.
Dopo essersi ritirato dalle attività espositive ha realizzato, nel 2004, una colonna in grès e oro a terzo fuoco in occasione delle Olimpiadi di Atene, collocata a Maroussi.
(FB)
Bibliografia essenziale
Panos Tsolakos in conversazione con Franco Bertoni,
a cura di Franco Bertoni,
Faenza 2004
Fondi
residenza dell’artista, Faenza
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