Soggetti banali e una tecnica pittorica modernamente accademica sono gli ingredienti di cui i gemelli Vaccari si servono per innescare meccanismi di ripensamento sulla visione di una realtà che passa improvvisamente da rese quasi fotografiche e oggettive ad approdi squisitamente pittorici, formali e astratti.
Varoli ha saputo fare del suo ritiro in provincia e dell’attaccamento alla tradizione dell’arte, come sarà anche per molti dei suoi allievi migliori, un motivo di diversa visione e di diversa attenzione ai fenomeni artistici via via succedutisi nel corso dei primi decenni del secolo scorso. Varoli è antimoderno e antinovecentista e non subisce la seduzione del “vizio di base del moderno”: il discostarsi da un umanesimo impegnato nel concreto presente.
Con Foresta di Campigna Verlicchi vince il Premio Campigna del 1958. Un aspetto della natura nei pressi di Santa Sofia viene interpretato alla luce delle suggestioni indotte dal soggiorno a Parigi dell’anno precedente: con particolari riferimenti alla carica espressionista di Soutine.
Mattia Vernocchi vive e lavora a Gambettola dove nel 2001 ha aperto un proprio studio per sperimentare e perfezionare varie tecniche ceramiche. Formatosi all'Istituto Statale d'Arte per la Ceramica di Faenza, Vernocchi vince nel 2006 il primo premio all'European Ceramic Context di Bornholm e nello stesso anno si aggiudica un premio al Concorso Internazionale della Ceramica di Faenza dove, nel 2013, ottiene un'altra segnalazione.
In Foglie e origami, Versari coglie con lo sguardo la realtà di un reticolo matematico e geometrico insito nelle cose, naturali e artificiali, per poi farne le premesse compositive di immagini interiori.
Franco Vignazia risiede da decenni a Forlì dove si è impegnato nell'insegnamento e si è espresso come pittore, scultore e illustratore, dedicandosi quasi esclusivamente a temi e soggetti di carattere prevalentemente religioso o ad esso correlati. Artista di ispirazione cristiana, Vignazia ha al suo attivo un fitto curriculum in ognuno dei campi artistici in cui si è espresso e che data fin dal 1965, quando, giovanissimo, partecipò alla VI Mostra dello Studente a Roma.