RAVAIOLI CARLO
Ravenna, 1954
I suoi interessi, in una formazione sostanzialmente da autodidatta, sono vari e si concentrano via via sulla pubblicità, sulla fotografia, sulla computer graphic e, dagli anni Ottanta, su un confronto con maestri del Novecento come A. Modigliani (da cui una serie di opere), F. Casorati, C. Carrà, B. Saetti e G. De Chirico.REGGIANI CESARE
Faenza, 1949
In Istrice della laguna, Laguna dei pini e Passaggio del fuoco Reggiani – con una tecnica pittorica oggettiva alla Magritte, poiché deve rendere plausibile l’inverosimile – opera un collage mentale di terre, di cieli, di mari, di colossali costruzioni passate al vaglio del minimalismo e dell’incanto di un momento. L’avvitarsi di una tartaruga nell’acqua, il clangore prodotto dagli aculei di un istrice, il cielo turchino visto in trasparenza tra i verdi aghi di un pino marittimo, il soffio rosa di un volo di fenicotteri tornano ad essere degni di attenzione.REVIATI DAVIDE
Ravenna, 1966
Bambini è un’opera composta da nove piccole tele raffiguranti volti infantili. Affine per certi aspetti al romanzo “Morti di sonno”, l’opera raggruppa primi piani di “efebi maledetti” (secondo una definizione dell’autore stesso) nelle cui sembianze è già dato riconoscere caratteri e destini: tra gioie e disperazioni, generosità e crudeltà, ingenuità e autenticità.RIVALTA CARLO
(Forlì, 1977) Rivalta lavora normalmente su carte di recupero applicate su tavola sulle quali riporta un personale immaginario. I suoi riferimenti più evidenti vanno a certa Pop Art di matrice anglosassone, alla grafica, alla illustrazione, alla cartellonistica, alla street art, al fumetto ma calcolati interventi più propriamente pittorici - e sono i momenti più