In mostra i nuovi disegni di Nedo Merendi (disegni 2015-2017)
presso la Bottega Bertaccini di Faenza
La mostra resterà aperta fino al 13 gennaio 2018 nei seguenti orari: 9,30-12,30 / 15,30-19,30 (chiuso lunedì mattina).
Questa nuova mostra di Nedo Merendi nasce da un gioco, o forse un rito, oppure da un gesto di affetto. Lo spiega l’Autore stesso nel breve testo che accompagna l’esposizione.
“Una decina d’anni fa, durante gli esami di terza media, ho iniziato a scarabocchiare con la matita rosso-blu piccoli disegni veloci per ogni mio studente come saluto ed augurio. Soggetti fantastici e leggeri, con infinite varianti, che mi hanno riportato a certe mie vecchie decorazioni su maioliche ormai abbandonate da tempo. Da allora centinaia di disegni per i miei saluti in rosso e blu… il mio appuntamento di giugno.
Due anni fa ho continuato anche d’estate e poi negli ultimi mesi un’abitudine quotidiana. Un lavoro non più di quindici minuti, ma ore di piacere pittorico per ogni disegno, in un crescendo di immagini che emergevano strettamente concatenate tra loro, che poi ho chiuso in un cassetto sperando in una stagionatura favorevole.
Una parte di loro è sopravvissuta e sono in mostra, e mi sorprendono.
Sono solo piccole cose nate per gioco mi dico, per bisogno di distrarmi e stare meglio, eppure forse proprio per questo più sincere e profonde di quanto avessi previsto”.
Nedo Merendi è nato a Faenza nel 1957. Si diploma nel 1976 all’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica sotto la guida di Carlo Zauli, Augusto Betti, Alfonso Leoni e Gianna Boschi. E’ quest’ultima soprattutto che, mantenendo un rapporto con la tradizione locale dell’oggetto in maiolica e della più colta decorazione figurativa, influirà sulla sua successiva attività artistica.
Nel 1980 si diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna con il pittore Umberto Folli, allievo di Giorgio Morandi.
Dal 1982 inizia ad esporre con il gruppo sostenuto da Franco Solmi e Marilena Pasquali della “Nuova Ceramica”. In quei primi anni la sua ceramica è di tipo fortemente pittorico-figurativo con evidenti suggestioni manieriste, non prive di elementi ironici.
Presso la bottega d’arte Vignoli realizza piccole serie di oggetti unici in maiolica decorati con esiti allora insoliti di preziosità ed eleganza, in reazione al diffuso clima post-informale che governava l’ambiente faentino di quegli anni.
Seguono mostre internazionali, come quella curata dall’Istituto Italiano di Cultura di Tokio, e le personali al Palazzo Ducale di Urbania (1995) e al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza (2004).
Negli ultimi anni la pittura è di nuovo al centro del suo lavoro. E’ invitato alla mostra “Arte dal vero” sulla pittura figurativa della Romagna del ‘900 ai Musei di S.Domenico di Imola, curata da Franco Bertoni nel 2014. Dal 1992 al 2016 è stato docente di Disegno all’ISIA di Faenza.