(Rimini 1897 – Rimini 1977)
Studia all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove trae insegnamento da Giovanni Bedini – detto Paolo Bedini, famoso acquerellista allievo di Meissonier – e dove si diploma nel 1916.
La sua attività non si limita a quella di pittore, si dedica anche all’illustrazione, alla scrittura di racconti e fu un appassionato ed impegnato giornalista, scrivendo per Il Resto del Carlino e Il Corriere della Sera.
Con i suoi disegni, con le illustrazioni e i suoi articoli collabora sin dagli anni Venti a numerose riviste riminesi e romagnole, tra le quali «Cronache azzurre», «La vela», «Il Corriere dei Bagni» e «La Pié», per la quale curò per diversi anni la copertina con originali riproduzioni xilografiche.
Lodevole artista e vivace intellettuale, fu un importante punto di riferimento per il clima culturale locale. I suoi scritti sull’arte e gli artisti da lui apprezzati e sostenuti testimoniano una decisa opposizione ad ogni forma di modernità introdotta nelle arti figurative del tempo, in un atteggiamento di elegante nostalgia per le “belle arti”.
Il suo lavoro di letterato, giornalista e pittore ha quale comune denominatore la Romagna, raccontata e dipinta con umana genuinità, luminosa vitalità e talvolta con malinconica dolcezza.
Luigi Pasquini affianca alla scrittura il pennello, prediligendo la tecnica dell’acquerello. Dipinge paesaggi prevalentemente riminesi, descrivendone le innumerevoli sfumature: dagli aspetti caratteristici della Rimini ufficiale alla particolarità dei sobborghi di cui Pasquini è originario. Pasquini tratteggia con trasparenza ed immediatezza la campagna e la città, piazze e monumenti di Rimini, scorci di borghi, vedute del porto, la Valmarecchia e il mare. Rapide pennellate luminose si alternano al bianco della carta, in fresche immagini in cui gli abitanti sono leggeri tocchi di colore: un brulichio di gente andante, nel sole vivace dell’amata Rimini. Una pittura principalmente descrittiva e oramai forse desueta, in cui traspare ad ogni pennellata l’amore per la città natale; ed è proprio questo aspetto che fa apprezzare gli acquerelli di Pasquini al pubblico locale, specialmente a quello dei collezionisti, rendendolo protagonista di numerose mostre personali e collettive in ambito prevalentemente romagnolo.
Tra le esposizioni di cui Pasquini fu protagonista ricordiamo le mostre personali di acquarelli a Spoleto (1933), Varese (1946) e Rimini (1972) e la “Mostra d’arte dei pittori Curugnani, Pasquini e Pazzini e dello scultore Morri” inaugurata presso la Sala dell’arengo a Rimini nel 1935. Le sue opere compaiono anche nella mostra “Paesi d’estate: dipinti del Novecento da Verucchio, sul fiume, verso il mare”, a cura di Gabriello Milantoni, presso la Pinacoteca Comunale di Verucchio, 14 luglio-31 agosto 1984.
(i.m.)
Bibliografia essenziale
Giuseppe Nanni, Gli amici dell’arte presentano gli acquarelli di Luigi Pasquini, Circolo di Pavia, 8-16 giugno 1946
Piero Zama, Luigi Pasquini 13 febbraio 1897 – 20 marzo 1977, Estratto da «Torricelliana», 29 (1978), Bollettino della Società Torricelliana di Scienze e Lettere Faenza
I 75 anni di Luigi Pasquini, Estratto dalla Rivista di Illustrazione Romagnola “LA PIÊ”, Forlì, 1973
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