Forlì, 1896 – 1970
Artista ancora oggi non pienamente valutato dalla critica, Leonida Brunetti ha, per tutta la sua carriera, sviluppato una ricerca in campo figurativo che ha per suoi riferimenti la tradizione europea del vedutismo di fine Ottocento e di primo Novecento e gli aggiornamenti ad essa dati da una tendenza quale il Chiarismo lombardo: primo movimento antinovecentista teorizzato, a partire dal 1935, da Leonardo Borgese, Edoardo Persico e Guido Piovene. Presente alle più importanti manifestazioni artistiche locali, Brunetti è stato particolarmente vicino a Maceo Casadei risentendone l’influenza soprattutto nelle opere giovanili. Del 1956 è una sua mostra antologica a Forlì.
(F.B.)
Bibliografia essenziale
Quadri in Provincia, Pittura romagnola tra gli anni Cinquanta e Sessanta
a cura di O. Piraccini
Forlì 1999
arte dal VERO. Aspetti della figurazione in Romagna dal 1900 a oggi
a cura di F. Bertoni, catalogo della mostra al Centro Polivalente Gianni Isola e al Museo di San Domenico di Imola
Imola 2014
Fondi
Eredi Brunetti, Forlì
News
Come nel Chiarismo di Angelo Del Bon o di Umberto Lilloni, anche Brunetti sembra avere dipinto questa opera su una base di bianco ancora umida utilizzando colori chiari e un segno leggero e intriso di luce che spesso si risolve in macchia. Il soggetto, comune e volutamente banale, si stempera in un gioco di sottili gamme coloristiche solo apparentemente ingenue.
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