Rimini, 1907 – Longiano, 1990
Secondo di otto figli di una famiglia trasferitasi da Balignano, frazione del Comune di Longiano, a Rimini sul finire del XIX secolo, Giovanni Sesto Menghi si avvia ben presto alla pittura. Frequenta a Bologna lo studio del pittore romano Federico Lucchini e, tra il 1935 e il 1939, si perfeziona a Roma, grazie a una borsa di studio del Comune di Rimini. A Roma si inserisce particolarmente negli ambienti artistici più legati alla poetica del “Novecento”. Dopo le prime esperienze dedicate alla miniatura, ambito in cui riceve riscontri e apprezzamenti, Menghi si dedica alla pittura a olio individuando fin da subito i propri temi preferiti nei generi della natura morta e del ritratto. Nel 1938 incontra a Rimini Filippo De Pisis che diventerà un suo punto di riferimento sia a livello umano che artistico e che continuerà a frequentare sia Rimini, nei periodi estivi, sia a Parigi. Molte caratteristiche della sua pittura risentono dell’insegnamento del Maestro ferrarese: tra larvale malinconia di fondo e e una tecnica pittorica che, se pur più densa e materica di quella del proprio mentore, indulge agli stessi sfilacciamenti e alle stesse interruzioni descrittive.
Richiamato al servizio militare, Menghi, dopo l’8 Settembre del 1943, combatte con il suo reparto contro le truppe naziste, rifiuta di aderire alla Repubblica Sociale Italiana e, riparatosi a Longiano, si avvicina ai gruppi della Resistenza come socialista. Nominato comandante partigiano organizza e partecipa attivamente a numerose azioni di sabotaggio, tra Longiano e Gambettola, fino alla Liberazione. Passato il fronte, viene nominato dal comando alleato Presidente del Comitato di Liberazione Nazionale e primo Sindaco di Longiano (Town Major).
Nel 1945 lascia Longiano, considerata chiuso il suo impegno resistenziale, ma continua in un impegno politico che lo vede attivo particolarmente nella ricostruzione della Biblioteca e del Museo di Rimini. Riprende a dipingere e si dedica anche a una intensa attività come mercante d’arte. Promuove la sua attività artistica, che continua a svilupparsi sul solco del magistero depisisiano, con le mostre personali a Rimini del 1962 (con presentazione di Marino Moretti), del 1966, del 1971 (curata da Marcello Azzolini) e del 1976.
(FB)
Bibliografia essenziale
Giovanni Sesto Menghi. La vita e l’arte, ritrovamenti e scoperte,
a cura di A. Bargellini e O.Piraccini,
catalogo della mostra a Longiano,
Bologna 2008
Fondi
Musei Comunali, Rimini
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