Fusignano, 1915 – 2008
Incoraggiato dal padre, decoratore di carrozze, Francesco Verlicchi si avvicina alla pittura fin da bambino e frequenta la Scuola di Arti e Mestieri di Fusignano sotto la guida del pittore lughese Giulio Avveduti. Poi lavora a Lugo nella bottega del pittore e decoratore Antonio Ricci e si iscrive ai corsi liberi dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Il suo stile pittorico è ancora di derivazione ottocentesca. Nel 1956 collabora con Avveduti al restauro delle pitture murali della Chiesa di San Giacomo Maggiore a Lugo e succede al suo maestro nella direzione della Scuola di Fusignano. Nel 1957 si reca a Parigi dove ha modo di confrontarsi con l’arte moderna francese: dall’impressionismo al tardo impressionismo fino alle tendenze emergenti più vicine. Nel 1959 inizia la sua carriera di insegnante di Disegno dal vero all’Istituto d’Arte per il Mosaico di Ravenna. Manterrà l’incarico fino al 1978. A seguito di questi eventi anche la sua carriera artistica registra una decisa svolta. Partecipa al “Premio Campigna” di Santa Sofia del 1958 e ottiene il primo premio nella sezione estemporanea con l’opera Foresta di Campigna. Nel 1963 ottiene il Primo Premio alla Biennale d’Arte Romagnola di Forlì. La sua attività di ritrattista riceve numerose attenzioni. In occasione dei suoi novant’anni la città di Fusignano organizza la mostra “Francesco Verlicchi. Biblioteca d’artista. I libri e la pittura” dove vengono esposti i suoi disegni caricaturali eseguiti nell’immediato secondo dopoguerra. Nel 2007 espone alla Biblioteca Classense di Ravenna. Il neorealismo di Verlicchi ha varie periodizzazioni che vanno dai riferimenti alla tradizione figurativa novecentesca alle inflessioni metafisiche e surreali della maturità.
(FB)
Bibliografia essenziale
Francesco Verlicchi. Biblioteca d’Artista. I libri e la pittura
a cura di O. Piraccini e P. Truioschi
Bologna 2006
Francesco Verlicchi
a cura di P. Trioschi, catalogo della mostra al Museo Civico San Rocco a Fusignano
2015
Fondi
Raccolta comunale d’arte, Fusignano
News
Con Foresta di Campigna Verlicchi vince il Premio Campigna del 1958. Un aspetto della natura nei pressi di Santa Sofia viene interpretato alla luce delle suggestioni indotte dal soggiorno a Parigi dell’anno precedente: con particolari riferimenti alla carica espressionista di Soutine.