Fusignano, 1965
Dopo gli studi superiori, Cesare Baracca si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Ravenna dove studia pittura sotto la guida di Umberto Folli. Si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1990. Nel 1991 frequenta il pittore Francesco Verlicchi con il quale approfondisce la tecnica del disegno. Nei primi anni Novanta espone a Forlì (1990), Ravenna (1994) e Lugo (1995: mostra “Ultima Generazione”, e 1996). Nel 1997 e nel 1999 tiene due mostre personali a Fusignamo e a Ravenna. Nel 1992 ottiene il Primo Premio “Imaginaria 92” al concorso indetto a Milano dal Gruppo Rinascente e nel 1996 risulta finalista al “Premio Europeo” della città di Ostenda. Baracca è un artista versatile ed eclettico. Con la solida preparazione figurativa indotta dai suoi insegnanti e manifeste e continue attenzioni nei confronti dei toni cupi di Mario Sironi, delle violenze neo-espressioniste di Anselm Kiefer e della visionarietà di Enzo Cucchi, realizza cicli di opere che nonostante la loro unitarietà iconografica vengono sviluppati utilizzando tecniche pittoriche diverse, quasi a sottolineare la minore importanza dei soggetti rispetto alla reazione dell’artista di fronte ad essi. I suoi interessi si rivolgono, comunque, a manifestazioni di un disagio siano essi scenari urbani notturni e desolanti anche se sfavillanti di luci artificiali, demolizioni di palazzi, autostrade congestionate da auto quasi pietrificate, notturni con cieli pesanti e incombenti, prostitute di distretti a luci rosse, scenari industriali inquinanti o atti di autolesionismo delle nuove generazioni tra droghe, piercing e tattoo.
Quasi diario personale, le opere di Baracca registrano una multiformità del reale con affondi anche nelle iconografie più viete e scontate: Venezia, l’antichità e il mito. All’interno di questi cicli, mai conclusi e dai continui ritorni, Baracca varia la propria cifra stilistica che va dalle preferite materie pittoriche grumose, antigraziose e ben fisicamente presenti fino a stesure ovattate e patinate. Nel complesso la sua pittura ha aspetti fortemente esistenzialistici: rudi e disincantati nel rilevare uno squallore ma anche sinceri e compassionevoli per sentita partecipazione a un comune “male oscuro”. Negli anni Duemila, Baracca ha esposto a Conselice (2002), Cotignola e Fusignano (2004), Fano (2006 e 2007), Milano 2009. Nel 2014 ha allestito una mostra, “la Via Lattea” alle Pescherie della Rocca di Lugo. Baracca è stato membro fondatore dell’associazione culturale “B52” e ha insegnato alla Scuola di Disegno di Fusignano.
(F.B.)
Bibliografia essenziale
Cesare Baracca, Underground spleen
testi di G. R. Manzoni e P. M. Turchetti, catalogo della mostra alla Galleria L’Affiche di Milano
Milano 2009
Cesare Baracca. Dis Manibus
a cura di P. M. Turchetti, catalogo della mostra alla Sala del Carmine a Massa Lombarda
Faenza 2011
Fondi
studio dell’artista, Masiera di Bagnacavallo RA
News
L’opera fa parte del ciclo “Underground Spleen” presentato a Milano nel 2009. Una figura contemporanea senza storia e, probabilmente senza eccessive spinte etiche o ideali, viene ripresa in un momento quotidiano di nessuna importanza. Le stesure cromatiche dense e corpose, quasi materiche, lo accomunano alle materie dell’ambiente circostante senza soluzione di continuità: polvere della stessa polvere.