Forlì, 1901 – 1956
Colpito da sorte malvagia, Carlo Stanghellini non ha forse potuto raggiungere le mete artistiche che certe sue opere lasciano intendere. Colpito durante il sevizio militare da encefalite epidemica, l’artista non si risollevò più da questa malattia. Nonostante le cure e il ricovero, nel 1935, alla Clinica Regina Margherita di Roma le sue condizioni continuarono a peggiorare fino a ridurlo all’immobilità completa e alla perdita di cognizione fino alla morte. Di formazione verista e membro del Cenacolo Artistico Forlivese assieme a Giovanni Marchini, Pietro Angelini, Leonida Brunetti, Maceo Casadei e Umberto Zimelli, tra gli altri, Stanghellini ha dato prove di singolare interpretazione del vero in una chiave lirico-espressionista. Una mostra finalizzata alla rivalutazione del suo lavoro è stata allestita a Forlì nel 2005.
(FB)
Bibliografia essenziale
Carlo Stanghellini
a cura di F. Bugani e P. Moressa, catalogo della mostra alla Vecchia Filanda a Forlì
Forlì 2005
Fondi
Pinacoteca Comunale, Forlì
News
Quasi in contemporanea, Stanghellini esegue opere caratterizzate da una oggettiva riproduzione del vero di matrice ottocentesca – che ha un capitolo importante nelle nature morte – ma si dimostra anche capace di sovvertimenti lirici in cui i riferimenti visivi quasi collassano in pura e semplice materia pittorica.