(Portico San Benedetto, 1955)
Onorio Bravi, che attualmente risiede e lavora a San Zaccaria di Ravenna, si è avvicinato all’arte nella seconda metà degli anni Settanta partecipando al progetto, ideato dall’artista Giovanni Strada, “Trenica”, dipinti e installazioni di treni e auto che deragliano, a Castel San Pietro di Bologna. In seguito si è laureato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, avendo seguito il Corso di Pittura. I suoi interessi, fin dagli inizi, abbracciano numerosi campi espressivi: la pittura, la scultura, la scenografia, il mosaico e l’incisione. Per diversi anni ha curato le scenografie dei carri allegorici del gruppo carristi di Massa Forese, ricevendo pubblici riconoscimenti. In collaborazione con il Comune di Ravenna ha tenuto corsi di pittura e di incisione negli anni Novanta. Particolarmente significativo per la sua formazione è stato il periodo trascorso in Algeria nella prima metà degli anni Ottanta durante il quale ha subito il fascino del clima e dell’ambiente ma ancor più delle tante commistioni avvenute nei secoli nel bacino del Mediterraneo.
Pittore immediato e di scabrosità quasi espressionista, Onorio Bravi si è dedicato a ritrarre paesaggi visionari seguendo una lunga linea padana che ha i suoi fondamenti, consci o inconsci, in una tradizione figurativa che la critica ha voluto far iniziare addirittura con Wiligelmo e Vitale da Bologna per tesserne i fili fino ai giorni nostri con risultati diversi: da Ligabue a Mattia Moreni e agli “ultimi naturalisti” teorizzati da Francesco Arcangeli. Anche in Bravi gli strati onirici e subcoscienti appaiono come i veri e propri fondamenti dell’esperienza umana e fonte inesauribile del linguaggio più autentico della coscienza. Con case strappate, alberi evanescenti e paesaggi senza soluzione di continuità tra cielo e terra, Bravi dà voce all’inesprimibile e all’ineffabile con un linguaggio vivo, penetrante, attento allo spazio interiore e, anche, mercuriale.
Bravi ha tenuto mostre personali ai Boureaux Postales di Algeri nel 1984, nel chiostro del complesso di San Biagio a Cesena nel 1990, nel 1995 a Bagnacavallo, nel 1997 a Riccione, nel 2003 a Cervia, nel 1998 e nel 2011 a Cesena, nel 2019 a Brisighella.
In un testo critico del 2000, Claudio Spadoni ha argomentato l’opera pittorica di Bravi – elaborata in tempi “dove non pare si sia particolarmente propensi a prestare troppa attenzione a quanto ha a che fare con la pittura” – come frutto di un “portatore di messaggi e di convinzioni che ormai stentano a trovare accoglienza nell’ufficialità artistica corrente e a maggior ragione merita l’attenzione che si deve ai pittori autentici, alle voci consapevolmente fuori dal coro”.
(f.b.)
Bibliografia essenziale
Onorio Bravi “Momenti contingenti”, catalogo delle mostre a Palazzo Albertini di Forlì, Torre Portinari di Portico e San Benedetto, Il Vicolo – Galleria Arte Contemporanea di Cesena, Forlì, 2011
Onorio Bravi. “Un seminatore di emozioni”, catalogo delle mostre a Bagnacavallo, Bertinoro e Cesena, a cura di M.Zattini, Cesena, 2013
Onorio Bravi. Ravenna fantastica!, catalogo della mostra alla Biblioteca Classense di Ravenna, a cura di M.Zattini, Cesena, 2015
Fondi
Studio dell’artista, San Zaccaria, Ravenna
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