Savignano sul Rubicone, 1889 – Gatteo, 1929
Dopo avere studiato all’Accademia di Belle Arti di Firenze e a quella di Bologna, Antonello Moroni partecipa al movimento di rinascita della xilografia sorta attorno ad Adolfo De Carolis e al periodico “L’Eroica. Rassegna d’ogni poesia” pubblicato a La Spezia sotto la direzione di Ettore Cozzani. Con De Carolis collabora (1913-18) agli affreschi dell’Aula Magna dell’Università di Pisa e a quelli del Palazzo del Podestà a Bologna. Nel 1914 partecipa alla Biennale di Venezia dove sarà presente anche nel 1922. Inizia la sua attività di illustratore di libri e di esecutore di ex libris, che lo renderanno famoso, tra riferimenti all’arte classica e adozione di stilemi Art Nouveau. Nel 1921 partecipa alle Esposizioni Romagnole Riunite di Forlì e nel 1922 all’esposizione della Promotrice di Firenze. Collabora con le edizioni dei “Classici del ridere” dell’editore Formiggini e con editori come Zanichelli e Le Monnier. Negli anni Venti espone anche alla Biennale d’Arte Moderna di Roma (1923), all’Esposizione degli Amici dell’Arte di Torino e realizza alcune copertine della rivista romagnola “La Piè” di Aldo Spallicci. Nel 1924 ottiene l’incarico di docente all’Istituto d’Arte per la decorazione e l’illustrazione del libro di Urbino ma, per motivi di salute, deve lasciare l’incarico all’amico Bruno da Osimo. Nel 1925 ottiene la Medaglia d’Oro all’Esposizione Internazionale di Parigi. Ammirato da Gabriele D’Annunzio, fu da questi nominato soprintendente alle scuole d’arte della autoproclamata reggenza italiana del Carnaro.
Bibliografia essenziale
Mostra di disegni, xilografie e legni di Antonello Moroni da Savignamo sul Rubicone
a cura di L. Servolini, catalogo della mostra
Forlì 1952
Antonello Moroni nel centenario della nascita 1889-1989
a cura di Italia Nostra
Savignano sul Rubicone 1989
Fondi
Pinacoteca Comunale, Forlì
News
Noto quasi esclusivamente come xilografo, Moroni fu anche pittore e disegnatore. I due pastelli danno conto della sua abilità grafica ritraendo figure femminili dove, tra riferimenti classici e modernità, vengono colti gli aspetti più edonisti di un clima e di un’epoca.